Modesto alla Juventus. Il Direttore Tecnico: l’anello mancante tra campo e dirigenza
Di Filippo Vagli
La Juventus ha ufficialmente introdotto nel proprio organigramma una figura chiave per la gestione tecnico-sportiva: François Modesto è il nuovo direttore tecnico del club bianconero. Questa scelta nasce da una precisa richiesta di Igor Tudor, allenatore della Juventus, che ha avvertito l’esigenza di avere un diretto referente tra gli allenamenti quotidiani alla Continassa e la direzione sportiva, colmando una lacuna che nel passato ha influenzato negativamente il rendimento del gruppo squadra. Contrariamente a quanto accade più tradizionalmente nel calcio italiano — dove questo ruolo è spesso assente o poco definito — il direttore tecnico assume una funzione centrale per l’organizzazione interna di una squadra. Modesto avrà il compito di fare da collante tra la squadra, lo staff tecnico, medico e i reparti giovanili; gestirà i rapporti con i calciatori e interverrà per prevenire e risolvere eventuali conflitti o disfunzioni nella comunicazione. Grazie alla sua esperienza, sarà un “pompiere” dei problemi e “architetto” dell’ambiente Juventus, capace di armonizzare le dinamiche interne in modo efficace e duraturo. Nel calcio italiano, tradizionalmente, il direttore tecnico non è una figura obbligatoria e spesso le sue funzioni vengono disperse tra altre cariche dirigenziali, mentre in sport come pallavolo e pallacanestro il direttore tecnico rappresenta un elemento imprescindibile per la gestione tecnica e umana del gruppo squadra. In questi sport, il DT si occupa del coordinamento complessivo, dall’allenamento alle relazioni interne, assicurando una rete comunicativa fluida tra i vari settori e migliorando la coesione del team, un modello che la Juventus intende ora adottare per rafforzare la propria organizzazione sportiva. François Modesto, 46 anni, vanta un curriculum di rilievo internazionale che include esperienze con Olympiacos, Nottingham Forest e in Serie A con Monza, dove ha dimostrato grande capacità nel valorizzare giovani talenti e nel costruire una struttura organizzativa moderna e funzionale. È noto per il suo approccio giovane, dialogante e innovativo, basato anche sull’uso dei dati per supportare le decisioni tecniche e di mercato. Alla Juventus, pur non essendo responsabile diretto del mercato (compito che rimane a Damien Comolli e al futuro direttore sportivo), Modesto curerà lo scouting e supervisionerà la crescita tecnica e organizzativa del club nel medio-lungo termine. L’arrivo di Modesto rappresenta un segnale chiaro: la Juventus vuole una struttura più moderna, dove la comunicazione tra campo e dirigenza sia continua e proficua. Igor Tudor potrà confrontarsi quotidianamente con un dirigente che comprende a fondo le esigenze della squadra, contribuendo al benessere del gruppo e alla performance sportiva. Questa figura di raccordo, molto diffusa in altri sport ma finora poco presente nel calcio italiano, promette di essere un elemento differenziante per la Juventus nella prossima stagione. L'introduzione del direttore tecnico con François Modesto segna un’evoluzione significativa per la Juventus: un modello di gestione del gruppo squadra che supera le rigidità tradizionali del calcio italiano, aprendosi a pratiche più consolidate in altri sport, con l’obiettivo di migliorare la coesione, la comunicazione interna e l’efficienza complessiva del club.
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