JUVENTUS, TRA SFIDE E SCELTE: RICOSTRUZIONE O CONFERMA DEL CIRCOLO VIZIOSO?
Di Filippo Vagli
La Juventus si
trova al crocevia di una stagione che avrebbe dovuto rappresentare la svolta
definitiva, ma al momento appare invece un campo di prova che rischia di
ripetere errori del passato. Dopo un mercato poco movimentato e poco incisivo,
la nuova gestione a guida Damien Comolli sembra puntare più sulla rivalutazione
dei giocatori già in rosa piuttosto che su una rivoluzione totale, in netto
contrasto con la politica adottata solo un anno fa da Cristiano Giuntoli. Il
percorso intrapreso prevede una seconda opportunità per elementi come
Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, che dovranno guadagnarsi la conferma
definitiva con il lavoro di Tudor e dello staff tecnico. Se Douglas Luiz è
destinato a lasciare Torino a causa di problemi di professionalità, per gli
altri si punta alla valorizzazione, anche se l’attenzione è molto alta e ogni
giocatore è sotto esame senza possibilità di fallire. La decisione più delicata
spetta proprio all’allenatore che avrà il compito di estrarre il massimo
potenziale da questi profili. Dal punto di vista dirigenziale, Comolli è
chiamato a evitare gli errori che spesso hanno caratterizzato le passate
gestione: cessioni affrettate di giovani promettenti e acquisti poco funzionali
e costosi. La cessione di Huijsen a prezzo sottostimato e il passaggio di Kean
alla Fiorentina hanno fatto molto discutere. Ora con Miretti e Vlahovic sul
mercato, il rischio è quello di ripetere lo stesso errore tornando così ad
alimentare questo circolo vizioso fatto di scelte contraddittorie. La Juventus
deve evitare a ogni costo di rinforzare chi le contende il primato sul campo,
soprattutto di non facilitare il Milan con possibili operazioni di mercato
vantaggiose come quella di Vlahovic, che per motivi di competitività e orgoglio
sportivo dovrebbe essere esclusa dal novero delle pretendenti al nove serbo. Il
lavoro di Comolli dovrebbe puntare a proteggere i propri asset più preziosi e
dare fiducia ai giovani, perché ogni plusvalenza immediata costruita a
discapito della crescita futura rischia di essere solo un palliativo a breve
termine. Sul fronte tattico e di organico, la priorità assoluta è risanare una
difesa che continua a mostrare fragilità strutturali, in particolare nel gioco
aereo sui calci da fermo. In questo senso la società conta di poter reinvestire
parte del ricavato della cessione di Timothy Weah in innesti mirati per il
reparto arretrato. Bremer e Gatti rappresentano due colonne portanti del nuovo
progetto, mentre le posizioni di giocatori come Rugani, Djalo e Kelly restano
in sospeso e saranno valutata nelle prossime settimane in relazione alle
offerte che arriveranno sul tavolo di Comolli. Con il ritiro che prosegue
intensamente ad Herzogenaurach, la sensazione è che la Juventus debba ritrovare
un equilibrio tra lucidità finanziaria e lungimiranza tecnica. Il vero salto di
qualità non passerà solo dalle cessioni o dagli acquisti, ma soprattutto da un
cambio di mentalità che spinga a costruire attorno ai giovani e non sopra di
loro, preservando la progettualità a lungo termine. Una nuova Juventus, quella
targata Comolli - Tudor pare essere una squadra in bilico tra la voglia di
cambiamento e la tentazione di ripetere gli errori del passato. Il futuro della
Vecchia Signora dipenderà da come verranno gestite risorse, talenti e mercato
in un momento storico decisivo per cercare di tornare competitivi senza vendere
i gioielli alla prima offerta. La stagione è alle porte: ora servono scelte
oculate e coese se si vuole davvero invertire la rotta.



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