Da Verona a Verona: il riscatto di Vlahovic, il re ritrovato della Juventus

 


Di Filippo Vagli

Sono passati quasi quattro anni da quel memorabile 6 febbraio 2022, quando Dusan Vlahovic fece il suo esordio con la maglia della Juventus allo Stadium di Torino affrontando l’Hellas Verona. In una serata avvolta dalla nebbia, il centravanti serbo, fresco di trasferimento dalla Fiorentina e accolto come un re, scelse la maglia numero 7, liberata da un mito come Cristiano Ronaldo, e a soli 12 minuti dal fischio d’inizio realizzò il suo primo gol bianconero con un pallonetto che conquistò immediatamente il cuore dei tifosi sugli spalti. Quel momento rappresentò l’inizio di un percorso ricco di traguardi: dalla rete record all’esordio in Champions League alle vittorie che avrebbero portato la Juventus a conquistare trofei, come quel gol decisivo all’Olimpico di Roma. Ma non sono mancati i momenti complessi. Le pressioni di dover sostenere da solo il reparto offensivo, l’arrivo di un nuovo tecnico come Thiago Motta - con cui non è mai stato amore - ma  soprattutto l’occhio critico della tifoseria e dei media generarono un clima di tensione che rischiò di soffocare il talento del serbo. La sua rabbia e il nervosismo si trasformarono in ostacoli difficili da superare, facendo vacillare la sua fiducia e alimentando voci di una possibile cessione. Ma la svolta è arrivata grazie alla capacità dell’allenatore Igor Tudor di comprendere e liberare Vlahovic da queste pressioni. Con la fermezza di chi non ha paura di prendere decisioni impopolari, Tudor lo ha messo in panchina quando necessario, consentendogli di ritrovare la serenità e il gioco che lo hanno riportato ai livelli attesi. Oggi Vlahovic è rinato, protagonista di un nuovo capitolo bianconero nel quale segna con cadenza impressionante, ogni 35 minuti in questa prima parte di stagione. Questa sera il destino lo riporta a Verona, la squadra dell’esordio e del primo gol in bianconero, ma con una consapevolezza e una forza diversa. Dusan non è più il giovane re timoroso del paragone, ma un attaccante maturo, che ha riconquistato la fiducia dei suoi tifosi e si è ritrovato come uomo e giocatore. Questa sera, mentre il pallone tornerà a rotolare sul prato del Bentegodi, Vlahovic non solo affronterà un avversario, ma celebrerà il proprio viaggio di crescita e rinascita. Un viaggio iniziato con un gol sotto la nebbia dello Stadium e proseguito tra sfide e vittorie, che oggi lo vede protagonista indiscusso di una Juventus pronta a riscrivere la sua storia con lui al centro del palcoscenico. La speranza è che quella prima rete agli scaligeri sia il presagio di una stagione fatta di altri gol, emozioni e successi: perché il vero Vlahovic è tornato, più forte che mai. Dal Verona al Verona: un cerchio che si chiude ma che apre anche nuovi orizzonti, alimentati dalla speranza di continuare a incantare e a segnare per questa Juventus ritrovata.


Commenti