LA JUVENTUS TRA SOGNI E PRUDENZA: LA RINASCITA CONCRETA DI UN GRUPPO IN CRESCITA

 


Di Filippo Vagli

La Juventus è tornata protagonista, e non solo grazie al gol decisivo di Adzic contro l’Inter, ma per una serie di motivi che stanno rilanciando le ambizioni bianconere dopo più stagioni in chiaroscuro. Tre vittorie in altrettante partite, con l’ultima contro una delle principali contendenti allo scudetto, hanno riacceso il sogno di vittoria, ma anche acceso il dibattito sulle reali possibilità della squadra di Tudor. L’ultima stagione è stata un trauma difficile da superare. Il fallimento sotto la guida di Thiago Motta, culminato con un’eliminazione prematura da tutti i principali tornei e sconfitte umilianti, ha lasciato il club in una fase di ricostruzione complessa e delicata. L’estate è passata sotto il segno della continuità: mantenere l’allenatore e contenere il mercato senza stravolgimenti ha permesso di abbassare la pressione e di lavorare con pragmatismo. Tudor si è dimostrato un tecnico concreto, che chiede molto senza promette illusioni. Ora la Juventus guida la classifica. È arrivato il momento di credere e di osare, perché i presupposti ci sono. Tuttavia, la consapevolezza di affrontare avversari più completi è più viva che mai: Inter e Napoli restano favorite, per la qualità dell’organico e soprattutto per quanto riguarda i partenopei per la solidità dimostrata nelle prime uscite stagionali. La Juve, d’altra parte, può vantare probabilmente la migliore difesa del campionato, capitanata dal ritorno di Bremer, un autentico muro difensivo che infonde sicurezza a tutta la squadra. Oltre alla solidità dietro, è emersa la compattezza del gruppo, forgiata dalle difficoltà dello scorso anno, che ha aumentato la coesione e il senso di rivalsa. Un segnale evidente è stato il recupero contro l’Inter, quando la squadra sotto per tre reti a due, si è stretta attorno al proprio orgoglio e ha dimostrato carattere e capacità di resilienza nel momento decisivo. Sul piano tecnico, Yildiz sta assumendo sempre più il ruolo da leader, non solo per qualità offensiva ma anche per impegno e spirito di sacrificio, simbolo di una maturazione che può spingere il classe 2005 turco ad entrare nell’olimpo dei grandi dieci bianconeri. Nonostante gli entusiasmi, il percorso di Tudor resta in salita. Il campionato è una corsa di resistenza e sarà decisivo vedere come la squadra reagirà al primo inciampo. Da un punto di vista tecnico – tattico la Juventus deve ancora fronteggiare la carenza di alternative convincenti sulle fasce, affidandosi a soluzioni di emergenza e al recupero del solo Cambiaso come vero punto di forza sulle corsie laterali. A centrocampo, la mancata rinascita di Koopmeiners (che pare essere ancora lontana) costringerà il duo Locatelli - Thuram, a sostenere il peso della mediana per tutta la stagione. Ecco perché bisogna sì guardare avanti con ottimismo ma anche con prudenza. I segnali positivi ci sono e alimentano fiducia, ma la realtà del campionato impone equilibrio. I sogni sono vivi, ma la ragione suggerisce calma e predisposizione ad affrontare ogni imprevisto con lucidità e determinazione. Se la squadra saprà mantenere la continuità e rialzarsi dopo eventuali passi falsi, allora lo scudetto potrebbe davvero non essere un miraggio.


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