EDON ZHEGROVA: IL TALENTO KOSSOVARO TRA GESTIONE FISICA E SFIDE TATTICHE NEL 3-4-2-1 DI TUDOR

 


Di Filippo Vagli

Edon Zhegrova rappresenta indubbiamente una risorsa di grande qualità per la Juventus e il solo potenziale dimostrato, per quanto frammentario, finora basta a confermarlo. Il kossovaro, arrivato alla Continassa con aspettative importanti, ha dovuto però fare i conti con una condizione fisica precaria, segnata da una serie di infortuni che gli hanno impedito di affrontare una preparazione estiva completa. Questo ha inevitabilmente rallentato il suo percorso di ambientamento e inserimento nel gruppo, condizionando anche il minutaggio nelle prime uscite stagionali. Nonostante questo, la convinzione tra lo staff e chi gli è vicino è che, una volta ristabilito al 100% dal punto di vista fisico, Zhegrova diventerà un elemento cruciale per la Juventus. La sua capacità di incidere negli ultimi 20 metri, con qualità tecniche e velocità di esecuzione, rappresenta un valore aggiunto che la squadra bianconera non può permettersi di lasciar inutilizzato. Tuttavia, la sua collocazione tattica nel modulo attuale, il 3-4-2-1, si presenta come un vero e proprio rompicapo per l’allenatore Tudor. Nella struttura di squadra che predilige, Zhegrova difficilmente potrà scalfire il posto da titolare a giocatori come Conceicao o Yildiz, che garantiscono solidità e continuità, relegandolo verosimilmente a un ruolo di alternativa di lusso. La sfida, quindi, sarà trovare il giusto equilibrio per sfruttare appieno la qualità del kossovaro senza compromessi tattici. Tudor, che finora ha mostrato di puntare con decisione su Conceicao e Yildiz, dovrà risolvere questo enigma per offrire a Zhegrova lo spazio necessario e, allo stesso tempo, mantenere l’equilibrio di squadra. La Juventus ha bisogno della sua inventiva e della capacità di rompere gli equilibri nelle fasi più avanzate del campo: un talento come il suo, quando in forma, può fare la differenza nelle partite chiave. Un cammino quello di Zhegrova in bianconero che non si preannuncia né semplice né immediato, ma altamente stimolante. Il potenziale c’è, la qualità è sotto gli occhi di tutti, e la sua condizione fisica migliorerà con il tempo. La Juventus e Tudor sono chiamati a gestire con intelligenza questo talento, sapendo che la sua presenza potrebbe essere determinante per le sorti della stagione.


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