GIORGIO CHIELLINI VERSO UN RUOLO SEMPRE PIÙ POLITICO E STRATEGICO ALLA JUVENTUS

 


Di Filippo Vagli

L’ex capitano bianconero dopo aver lasciato definitivamente il campo ha intrapreso un percorso che lo porterà sempre più lontano dal terreno di gioco e vicino ai meccanismi decisionali e amministrativi della Juventus. Da quando, lo scorso giugno, Chiellini ha assunto il ruolo di Director of Football Strategy, è evidente che per lui non ci sarà molto spazio a stretto contatto con la squadra o con gli allenamenti, ma una presenza costante e crescente nei piani alti del club, dove si disegnano strategie e si prendono le decisioni più importanti. La sua candidatura per entrare nel Consiglio federale della FIGC, appoggiata anche da big del calcio italiano come Beppe Marotta, non è un caso: rappresenta un passo avanti verso una dimensione di governo più ampia, che va ben oltre la semplice gestione tecnica del football. A mio avviso, Giorgio sta studiando con serietà per diventare un protagonista vero del sistema calcio, forse un futuro presidente della Juventus. L’ingresso di Chiellini negli organismi decisionali del calcio italiano sarebbe peraltro fondamentale per Madama dal momento che il periodo storico impone ai bianconeri di ritrovare un ruolo da protagonisti nel panorama calcistico nazionale. La Juventus deve tornare a essere un punto di riferimento, non solo in campo, ma anche nelle stanze dove si discutono e si decidono le sorti del nostro calcio. Non si può più prescindere dall’avere almeno un “piede” dentro quei salotti della politica sportiva, dove si costruisce il futuro della Serie A e si definiscono le strategie per l’intero movimento. In un calcio italiano sempre più complesso e in evoluzione, avere un uomo del peso e del carisma di Chiellini nelle istituzioni federali significa mettere la Juventus nelle condizioni di influenzare le scelte più importanti, di difendere gli interessi della squadra e, soprattutto, di ridare slancio a un progetto di crescita e leadership che passa inevitabilmente dalla capacità di governare e rappresentare. Dunque, la sua nomina non è solo una questione di onore, ma un passaggio strategico cruciale per il rilancio bianconero nel calcio italiano.


Commenti