JUVE, IL FUTURO DOPO TUDOR: FOCUS SU DUE PROFILI APPREZZATI DAL MANAGEMENT BIANCONERO
Di Filippo Vagli
La Juventus, pur
con un progetto tecnico ancora in fase di perfezionamento, sta dimostrando
solidità e ambizioni importanti sotto la guida di Tudor. Tuttavia, ogni top
club ha la necessità di guardare avanti e cominciare a pensare al possibile
giorno in cui il tecnico croato lascerà la panchina bianconera. Nel panorama
dei potenziali successori, due nomi emergono con particolare attenzione da
parte del management bianconero, entrambi figure che vantano un legame profondo
con la Juventus, avendo vestito la maglia bianconera da giocatori e, allo
stesso tempo, dimostrando di possedere caratteristiche tecniche e umane in
linea con l’identità del club. Il primo profilo è quello di Didier Deschamps, un
allenatore che ha scritto pagine importanti sia in bianconero che nel calcio internazionale,
con un approccio tattico solido e pragmatismo vincente. Non necessariamente un
tecnico dal gioco spumeggiante, ma un condottiero capace di imprimere una forte
identità alla squadra e vincere in contesti prestigiosi. Il suo curriculum parla
di successi significativi, con una capacità riconosciuta nel gestire gruppi
importanti e nel riportare equilibrio e risultati. Deschamps ha costruito nel
corso degli anni un’identità tattica ben definita, basata su un’organizzazione
compatta e contrattaccante, con una forte attenzione alla fase difensiva e alla
rapidità nelle ripartenze. La sua filosofia calcistica, come testimoniato anche
dalle sue esperienze con la nazionale francese, muove da un approccio prudente
ma efficace, puntando su una squadra corta, che si compatta nella propria metà
campo, e su schemi di transizione rapida. Tra i principi cardine:
Difesa compatta:
formazione a raggio basso, con la linea difensiva che si mantiene vicina al
centrocampo, limitando gli spazi agli avversari e favorendo recuperi rapidi.
Verticalizzazioni
rapide: utilizzo di lunghi lanci e transizioni in velocità, sfruttando le
qualità offensive degli attaccanti o delle mezzeali veloci.
Pressing a tutto
campo: pressione costante sui portatori di palla, per riconquistare rapidamente
palla e favorire il contropiede.
Il suo stile
predilige quindi l’efficacia più che l’estetica, con grande attenzione a certi
dettagli come il ritmo di gioco e la solidità difensiva, caratteristiche che si
sono rivelate vincenti in contesti prestigiosi come i Mondiali e le
competizioni europee.
L’altro profilo
è più giovane, ma estremamente promettente, e il riferimento va ad Enzo Maresca.
Un tecnico della “Nouvelle Vogue” della panchina, caratterizzato da una
spiccata intelligenza tattica e da un approccio camaleontico alle situazioni di
gioco. L’attuale allenatore del Chelsea ha già dimostrato di saper esprimere
una grande qualità tecnica e una disciplina tattica sopra la media. Ex
centrocampista bianconero, è rimasto nel cuore dei tifosi e del club per la sua
dedizione e per un talento un po’ rimasto inespresso. Il suo percorso negli
anni successivi ha confermato capacità di adattamento e mentalità vincente,
caratteristiche che lo rendono un candidato ideale per un ruolo guida nel
futuro Juve. Maresca, ha mostrato di possedere una notevole capacità di
adattamento e un’intelligenza tattica spiccata, capace di variare le sue scelte
in funzione dell’avversario e delle necessità di squadra. La sua idea di calcio
si basa su:
Flessibilità
tattica: capacità di passare da un modulo all’altro, passando ad esempio da un
4-3-3 a un 3-5-2 o a un 4-2-3-1, mantenendo sempre equilibrio e compattezza.
Costruzione dal
basso con sicurezza: anche se preferisce un gioco più ricamato rispetto a
Deschamps, non disdegna l’uso di passaggi tra le linee e di un centrocampo
tecnico, che può anche verticalizzare con precisione e/importando velocità
all’attacco.
Gestione fluida
del momento di possesso e non possesso: sa alternare momenti di pressing alto a
momenti di attesa, adattando la linea di pressione a seconda della fase di
gioco, favorendo un gioco meno prevedibile e più imprevedibile.
Il suo approccio
mira a portare un calcio più tecnico e meno schematico, con un occhio di
riguardo alla fase offensiva e alla qualità delle incursioni, pur senza
rinunciare alla solidità difensiva.
Due filosofie
tattiche molto distanti, ma entrambe con radici e caratteristiche che si
possono adattare alle esigenze future della Juventus. Se la Juventus si
proiettasse verso un post-Tudor, con un successore come Deschamps porterebbe un
pragmatismo tattico forte, con schemi consolidati e grande attenzione alle
transizioni offensive e difensive, forte di una esperienza internazionale di
calciatore e allenatore. D’altro canto, Maresca rappresenterebbe una scelta più
innovativa, con un calcio più tecnico, esteticamente più apprezzabile, ma anche
più difficile da implementare immediatamente. Entrambe queste figure – ex
Juventus, di grande talento e con un forte legame con il club – sono
considerate dalla dirigenza come profili altamente qualificati, in grado di
mantenere l’identità juventina, ma anche di portare la squadra oltre le attuali
difficoltà, in vista di un futuro ambizioso.
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