JUVENTUS, IL DUBBIO DELL’ATTACCO E L'URGENZA DI GERARCHIE CHIARE
Di Filippo Vagli
Alla vigilia
della trasferta contro la Lazio, la Juventus si porta dietro un dubbio non da
poco: chi sarà titolare al centro dell’attacco tra Dusan Vlahovic e Jonathan
David? Igor Tudor, come ormai consuetudine nelle ultime settimane, si trova
alle prese con una scelta difficile che rischia di riflettersi sulla solidità e
sull’identità stessa della squadra. Per come vedo il calcio, la presenza di due
punte in campo è spesso un elemento fondamentale per sviluppare gioco ed
efficacia offensiva, soprattutto in una squadra con ambizioni come quella
bianconera. Ma ancora più essenziale è creare e mantenere delle gerarchie
chiare all’interno della rosa. Significa distinguere chi è il titolare e chi la
riserva, senza trasformare questi ruoli in caste immutabili, ma al tempo stesso
evitando ambiguità che confondono e rischiano di generare incertezze. Le
gerarchie devono nascere dal campo e dal lavoro quotidiano in allenamento e
partita: chi dimostra di meritare un passo avanti deve poterlo fare, scalzando
il compagno di ruolo. Ma è indispensabile che tutti sappiano con certezza chi
parte davanti e chi dietro, perché è questo che differenzia una vera squadra da
un gruppo di giocatori. Una squadra si fonda su ruoli e gerarchie accettate e
condivise, un gruppo invece è solo un insieme senza un ordine riconosciuto,
incapace di amalgamare pienamente le individualità. A metà ottobre, trovarsi
ancora con un dubbio aperto così importante nel ruolo di centravanti è un
segnale chiaro di un problema sotto molti punti di vista. La Juventus rischia
di non avere ancora un leader offensivo riconosciuto e stabile, e questa mancanza
si riflette inevitabilmente sul gioco e sulla fiducia di tutto il collettivo.
Tudor dovrà presto definire con fermezza chi guiderà l’attacco, stabilendo una
gerarchia trasparente e credibile, per restituire alla squadra quella chiarezza
di ruoli senza la quale è difficile costruire qualcosa di solido e convincente.



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