JUVENTUS O LA PARODIA DELL'INTER DI MORATTI?

 


Di Filippo Vagli

Ormai il copione è quasi lo stesso: cambiare allenatore come se fosse una questione di mutande, un cambio rapido, compulsivo, senza mai dare tempo alla squadra di ingrassare. È il déjà-vu di una strategia che fa venire i brividi solo a pensarci. Oggi, l'umore nei tifosi è quello giusto per un copione d'orrore calcistico: delusione profonda, frustrazione e voglia di stravolgere tutto. La “testa” di Tudor è sulla bilancia, Palladino quasi un sostituto soprannaturale, e spunta pure il nome di Spalletti, un tragico spartito che richiama alla mente l’incubo Sarri. Tutti nomi che farebbero tremare chi ha a cuore la storia bianconera, una storia fatta di gloria, non di esperimenti da baraccone. Il problema di fondo è che la Juventus di oggi, specialmente vista contro avversari come il Como, è una squadra più confuse che mai, piena di calciatori che sembrano aver smarrito la loro identità. Non si tratta solo di tecnica o tattica, ma di un’anima che sembra alla deriva. E così mentre il club si trasforma – o meglio regredisce – alla versione peggiore del “cambi-colpevoli-sistemati-tutti”, i tifosi restano a chiedersi: ma quale futuro? È triste pensare che la Juventus stia diventando quella che una volta era la politica di Moratti, che cambiava allenatore come noi cambiamo mutande, spesso senza motivo e mai con una vera strategia. La scusa del risultato immediato per disfarsi di nodi che invece vanno affrontati con pazienza e idee. Se vogliamo davvero onorare la Juve, la storia bianconera, serve fermarsi e riflettere: la soluzione non è un altro cambio in panchina. È ritrovare quella lucidità e quella fame che oggi sembrano smarrite tra nomination da incubo e amnesie tattiche. Il tifoso Juve vuole qualcosa di più serio, di meno psicodrammatico. Perché continuare a giocare a questo teatrino e avere il terrore che il prossimo nome scelto sia un remake di un passaggio storico da dimenticare? Forse è ora che qualcuno metta un freno a questa roulette russa e ridia coerenza ad un club che merita rispetto, non scherzi da bar sport.

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