JUVENTUS SOTTO LA LENTE DI SPALLETTI: TRA RISCHIO CALCOLATO E RINASCITA POSSIBILE

 


Di Filippo Vagli

La vittoria di ieri sera contro l’Udinese ha rappresentato un primo passo incoraggiante per quella che da oggi sarà la Juventus di Luciano Spalletti, ma l’aspetto più interessante riguarda le indicazioni tattiche emerse sul campo e le sfide strutturali da affrontare. In fase difensiva, la squadra ha mostrato ancora disorganizzazione e fragilità, oscillando in modo pericoloso davanti a Zaniolo in occasione del gol friulano, senza esercitare un efficace pressing o un vero contrasto. Una serie di errori sia individuali che di reparto che hanno permesso all’avversario di trovare spazi per il gol del momentaneo 1-1, sottolineando la necessità di un sistema difensivo più sincronizzato e aggressivo. Tuttavia, la crescita nell’atteggiamento agonistico testimonia come la squadra abbia nel suo ventre un embrione di intensità e disciplina, elementi imprescindibili per una squadra che deve riconquistare solidità soprattutto nelle fasi di non possesso. Luciano Spalletti è un tecnico pragmatista dalla grande esperienza, che non si affida solo alle capacità individuali ma che tende a costruire un’organizzazione corale sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Il ruolo di Yildiz è emblematico in questo contesto: pur essendo un trequartista di qualità, sarà chiamato a un lavoro completo che includa anche compiti difensivi, fondamentali per il bilanciamento della squadra. La sua capacità di adattarsi a questa doppia funzione sarà decisiva per la riuscita del modulo e per la gestione del centrocampo, dove la Juventus fatica a mantenere stabilità. In attacco, Vlahovic si conferma il punto di riferimento più affidabile tra i tre attaccanti a disposizione, grazie alla sua capacità di finalizzare e di creare spazi per i compagni. Tuttavia, per garantire continuità, Spalletti dovrà lavorare sull’ampiezza e sul supporto creativo, elementi che al momento appaiono limitati dopo l’uscita di scena di interpreti più esperti. Sul piano offensivo, l’obiettivo sarà quello di incanalare la qualità tecnica – rappresentata principalmente da Yildiz e Vlahovic – in un sistema di gioco più funzionale e meno frammentato. Spalletti sembra orientato a strutturare la squadra attorno a un equilibrio dinamico, dove l’intensità e la protezione difensiva garantiscano sicurezza senza limitare la creatività. Un percorso, quello che attende il tecnico di Certaldo, che richiederà sia innesti mirati che un lavoro di affinamento tattico costante. Spalletti ha dimostrato di avere le qualità per avviare questa ricostruzione, ma la sfida principale resterà quella di trasformare le buone impressioni in risultati concreti e duraturi, sviluppando una linea di gioco coerente e solidale.

 


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