LA NUOVA SFIDA BIANCONERA: MARCO OTTOLINI VERSO LA GUIDA SPORTIVA DELLA JUVE
Di Filippo Vagli
Nella Torino sponda
bianconera, si intensifica la ricerca del nuovo Direttore Sportivo, con Marco
Ottolini che si conferma il candidato principale per ricoprire questa carica. Una
figura ricca di esperienza e innovazione la sua, pronta a far recuperare quel
ruolo strategico che il club bianconero cerca da tempo. La preparazione e la visione
professionale di Ottolini, Direttore Sportivo dall’ottobre 2020, si possono
evincere da un elaborato accademico che è stato il migliore della sua
generazione, intitolato “Le relazioni internazionali nel calcio globale. Un
direttore sportivo ad hoc”. In questa tesi, forte anche di una borsa di studio
riconosciuta dalla Figc, Ottolini ha raccontato il suo metodo di lavoro e la
concezione del ruolo di DS. La sua figura è stata definita da Filippo Fusco,
oggi DS del Cesena, come quella di un “Ministro degli Esteri del club”, dal
momento che nella sua esperienza alla Juventus (dal 2018 al 2022) Ottolini ha
avuto il compito di far diventare le relazioni internazionali e i contatti con
club esteri strumenti preziosi per l’area tecnica, la direzione sportiva e lo
scouting della Vecchia Signora. È proprio questa capacità di tessere una rete
globale di collaborazioni e opportunità che lo rende il profilo ideale cercato
da Damien Comolli, manager bianconero attratto da una visione moderna e
internazionale del ruolo. La carriera di Ottolini è caratterizzata da
un’ammirazione dichiarata per Giovanni Sartori, maestro nel mercato estero, e
da un percorso che lo ha visto partire da una filiera nazionale quasi esclusiva
per poi adattarsi al calcio globale, acquisendo competenze preziose soprattutto
con esperienze in club come Atalanta, Bologna e Anderlecht. Proprio in Belgio
ha sviluppato una filosofia basata sulla valorizzazione e rivendita dei
giocatori, una strategia efficace che ha portato a risultati significativi e
che oggi rappresenta una delle sue qualità più apprezzate. Dal punto di vista
umano, Ottolini è riconosciuto come persona affidabile e aperta, con una
predisposizione naturale a gestire relazioni con numerosi addetti ai lavori
internazionali. Questa attitudine è stata facilitata anche dalla sua conoscenza
di diverse lingue straniere: oltre all’inglese, amato fin dalla giovinezza
grazie a una passione per la musica che lo ha avvicinato ai Queen, ha studiato
tedesco, francese e spagnolo. Questo bagaglio linguistico è un asset
fondamentale nel calcio moderno, sempre più interconnesso a livello globale. Il
suo approdo alla Juventus nel 2018 è stato accompagnato dall’iniziativa del
Club15, che ha portato avanti con grande energia, introducendo strumenti come i
“Club Meetings” e il Relation Quality Rating (RQR), indice che misura la
produttività dei rapporti della Juve con i club esteri. Ottolini ha anche
ottimizzato la comunicazione interna ed esterna con chat dedicate a temi
specifici, sottolineando una pianificazione meticolosa e un approccio
innovativo. Il suo ritorno alla Juventus, dopo poco più di tre anni dall’addio,
sembra un passaggio naturale per un dirigente che incarna il profilo ricercato
da un club ambizioso come Madama. La sua esperienza consolidata, la rete
internazionale e la visione innovativa potrebbero riportare la Juventus a una
gestione sportiva più moderna e connessa al mercato globale. Ottolini non è
solo un uomo di campo e di mercato, ma un professionista completo, un vero e proprio
“Ministro degli Esteri”, con un bagaglio umano e tecnico che lo porta a essere
il principale indiziato per guidare la nuova era della figura di Direttore
Sportivo della Juventus.



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