L’ESTATE DELLA JUVENTUS: COME SI PUÒ DIRE CHE SIA PIÙ FORTE SENZA RINFORZI TITOLARI?
Di Filippo Vagli
Nel dibattito
attorno alla Juventus 2025/26, un dubbio tecnico e tattico emerge con forza:
come si fa a sostenere che questa Juve sia più forte di quella della passata
stagione, quando il mercato estivo non ha portato neppure un acquisto da
titolare? La realtà parla chiaro, e i numeri non mentono. La squadra ha perso
tre titolari imprescindibili: Renato Veiga, Alberto Costa e Kolo Muani, tutti
protagonisti fissi al termine del campionato scorso. A queste partenze va
aggiunta anche quella di Nico Gonzalez, che con Tudor, o come quinto di
centrocampo o nei due dietro la prima punta ha giocato praticamente tutte le
partite, escluso il Mondiale per Club. Dall’altra parte, i sostituti degli
addii citati finora si presentano ancora come riserve non consolidate, incapaci
finora di garantire la medesima qualità e continuità di rendimento. È difficile
quindi sostenere una crescita reale del livello tecnico e tattico della rosa
senza una contestuale rivoluzione o almeno un concreto miglioramento nelle
scelte di mercato. Cambiare idea su questo punto equivale a ignorare che la
Juventus della scorsa stagione è arrivata quarta solo all’ultimo soffio,
agguantando il piazzamento Champions grazie a un rigore contro il Venezia, già
retrocesso. Va sottolineato che, in questo contesto, le responsabilità
sull’andamento non brillante della squadra non possono essere interamente
addossate all’attuale guida tecnica. Alleggerire il giudizio è doveroso: Tudor potrà
anche presentare limiti come allenatore e non rappresenta una stella del
panorama internazionale, ma vanno riconosciute le tante attenuanti che
accompagnano i risultati non esaltanti di questo primo scorcio di stagione. Ribadire
che questa Juve sia più forte di quella dell’anno scorso senza rinforzi da
titolare è una narrazione faziosa che contrasta con l’evidenza delle scelte di
mercato e dei risultati sul campo. Forse è il momento di guardare con maggiore
realismo al valore della rosa e alle difficoltà inedite di un progetto che, per
ora, fatica a decollare.
Commenti
Posta un commento