LLOYD KELLY, DA SORPRESA A PILASTRO: LA CERTEZZA MANCINA IMPRESCINDIBILE DI TUDOR

 


Di Filippo Vagli

Da quando è arrivato a Torino a gennaio, Lloyd Kelly è diventato un elemento imprescindibile per Igor Tudor, incarnando alla perfezione le esigenze del tecnico croato. La sua presenza sul centro-sinistra della difesa a tre è stata consolidata non solo dalla sua duttilità e intensità, ma anche perché, di fatto, Kelly ha trovato una sorta di autostrada spianata davanti a sé in quanto unico difensore mancino costantemente disponibile in rosa. Cabal, infatti, è appena rientrato da un anno di stop e si è recentemente infortunato nuovamente, lasciando a Kelly il ruolo da titolare quasi senza rivali. Tuttavia, al di là delle condizioni favorevoli, il giocatore inglese è cresciuto molto dal suo arrivo in Italia. Ha mostrato affidabilità e carattere, diventando un pilastro silenzioso della retroguardia juventina. Non si può ignorare qualche amnesia difensiva, come la dormita su Pulisic domenica scorsa contro il Milan che ha causato un rigore generoso per i rossoneri; episodi che però sembrano più frutto di distrazioni che di un problema strutturale. Kelly compensa bene anche in fase offensiva: due gol e un assist in otto partite sono numeri di tutto rispetto per un difensore, segno che sa dare un contributo importante anche nella metà campo avversaria. La squadra, pur avendo ancora qualche difficoltà nel trovare un perfetto equilibrio difensivo, può contare su di lui come un riferimento solido. Detto questo, è impossibile ignorare il peso che il suo costo di 17,5 milioni di euro porta con sé. È una cifra alta per un difensore non ancora considerato di prima fascia mondiale, e su questo aspetto saranno inevitabilmente puntati i fari in futuro, soprattutto se la Juventus vorrà valutare come far fruttare al meglio l’investimento. Ma finora, Kelly ha dimostrato di meritare la fiducia di Tudor e di poter essere un elemento chiave nel progetto bianconero.

 


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