LO STRANO CASO DI ANDREA CAMBIASO

 


Di Filippo Vagli

Andrea Cambiaso rappresentava uno dei più promettenti progetti di lungo termine per la Juventus, un esterno dinamico e determinato che sembrava destinato a diventare una colonna portante e, perché no, una possibile bandiera bianconera entro un paio di stagioni. E invece, dalla metà della passata stagione, qualcosa è cambiato radicalmente: la crescita si è arrestata e, più che migliorare, il giocatore ha registrato un’involuzione preoccupante, soprattutto sul piano mentale. L’inizio complicato dell’attuale stagione, segnato dalla pesante espulsione contro il Parma, ha dato il via ad un vortice di prestazioni negative da cui Cambiaso non è più riuscito a rialzarsi. Ancor più significativo è come, da quando sono cominciate a girare voci insistenti circa un possibile trasferimento al Manchester City, il giovane esterno abbia perso progressivamente quella concretezza e sicurezza che avevano fatto di lui una pedina chiave sotto la gestione Tudor. Non è un caso che, a dispetto di buona volontà e qualche sprazzo di talento, in campo le sue prestazioni siano diventate altalenanti e spesso insufficienti, con errori tecnici e lacune sia in fase offensiva che difensiva. Dal punto di vista tattico, Cambiaso ha mostrato un’importante trasformazione nelle sue caratteristiche di gioco: sembra essersi spostato sempre più verso un ruolo interno rispetto alla fascia, perdendo quella capacità di spinta e sovrapposizione che lo aveva distinto nei suoi momenti migliori. Se questa metamorfosi fosse voluta e accompagnata da una crescita mentale e da una nuova reinterpretazione della sua funzione, potrebbe rappresentare uno sviluppo interessante. Ma al momento il rischio è che il cambiamento sia più un segnale di smarrimento che di evoluzione, con ripercussioni negative sull'efficacia complessiva del suo contributo in campo. In questo momento Tudor non può fare altro che puntare su di lui, visto che le alternative - Joao Mario e Kostic – non vengono considerate sostituti adatti per il suo ruolo. Tuttavia, l’allenatore ha bisogno di un Cambiaso capace di fare il salto di qualità, soprattutto a livello mentale: deve ritrovare la convinzione e la leadership che tempo fa gli valsero anche la fascia da capitano. Solo se risorgerà da questo momento di crisi interiore potrà tornare a essere quel pilastro imprescindibile nel progetto Juventus. In caso contrario, è lecito ipotizzare che per Andrea il futuro in bianconero possa essere fortemente compromesso; un futuro che forse gli riserverebbe un ruolo più interno e meno da esterno puro, o addirittura un destino fuori dalla Juventus, alla ricerca di contesti più adatti a far rifiorire le sue potenzialità. La missione Cambiaso, adesso, è tutta qui: cambiare tutto, a cominciare da sé stesso, o rischiare di vedere sfumare un’occasione preziosa per diventare davvero una bandiera della Juventus.


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