LOCATELLI E LA FASCIA DA CAPITANO: UN POST SU INSTAGRAM CHE FA DISCUTERE
Di Filippo Vagli
Manuel
Locatelli, dato dai ben informati in panchina questa sera contro il Real
Madrid, ha pubblicato sui social una foto quantomeno eloquente: la maglia
bianconera di spalle, con la fascia da capitano ben in vista. Non è mai facile
interpretare cosa si celi dietro un post del genere, ma come si suol dire “a
pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. E così, viene spontaneo
pensare che dietro questo gesto ci sia un sottofondo di contrarietà per la sua
probabile esclusione dall’undici titolare in una partita tanto attesa e
importante. Se così fosse, però, il problema sarebbe doppio e ben più profondo.
Primo: è davvero incomprensibile – e francamente preoccupante – come la
Juventus continui a concedere carta bianca ai propri tesserati sulla gestione
delle comunicazioni social personali. In un mondo dove il controllo
dell’immagine e la disciplina comunicativa sono imprescindibili, una società
forte e ambiziosa dovrebbe invece imporre regole rigide su cosa e quando si può
esprimere sui social, con sanzioni severe, fino all’esclusione in casi estremi.
Secondo: bisogna riflettere a fondo sul profilo umano di certi giocatori, che
spesso si rivelano più “infantili” ed egocentrici che campioni in campo. Non
basta infatti appartenere alla Juventus: quando mezzi giocatori antepongono il
proprio ego e la propria immagine personale a quella e al rispetto del club,
allora il problema diventa serio. Il vero campione sa anche mettere da parte il
proprio orgoglio per il bene della squadra, e non il contrario. La possibile scelta
di Tudor di lasciare Locatelli in panchina e affidare la fascia a un giovane
come Kenan Yildiz potrebbe dunque non essere solo tattica, ma anche un segnale
forte verso nuovi leader con meno carichi emotivi e più rispetto verso il
gruppo e la maglia. Alla Juventus serve coesione e professionalità al di là dei
nomi: ecco il punto centrale da cui partire per ritrovare una squadra
competitiva e serena.



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