TERZA STAGIONE DI CONFLITTI SOCIETA’ - STAFF: LA JUVE ALLA RICERCA DELLA STABILITÀ PERDUTA
Di Filippo Vagli
La Juventus si
trova nuovamente intrappolata in un "vortice" di instabilità interna
che sembra ripetersi stagione dopo stagione. Le voci provenienti da fonti
giornalistiche accreditate suggeriscono che i rapporti tra l'allenatore Igor
Tudor e il dirigente apicale Comolli siano tutt’altro che idilliaci, per usare
un eufemismo. Una situazione che pone il tecnico croato "quasi ai titoli
di coda" già nel mese di ottobre. La tensione è stata alimentata anche
dalle dichiarazioni dello stesso Tudor in conferenza stampa quando, in un
commento sulla fortuna di Fabregas al Como, avrebbe lanciato una
"frecciatina" riguardo l'acquisto dei giocatori desiderati, un gesto
interpretato come un messaggio rivolto alla dirigenza. La freddezza, spesso
citata dagli addetti ai lavori, rappresenta una criticità significativa, poiché
la storia insegna che quando allenatore e dirigenti non sono allineati,
raramente la stagione si conclude con esiti positivi e memorabili. Sebbene
Tudor, come tutti gli allenatori, sia sotto osservazione per i risultati, l'importanza
dei risultati stessi nelle prossime partite (Real Madrid e Lazio) è aumentata
notevolmente a causa della sconfitta contro il Como, la quale ha messo
ulteriore pressione all’intero ambiente bianconero. Ciò che più allarma è la
tempistica: se nel caso della scorsa stagione la rottura con Thiago Motta deflagrò
nel girone di ritorno, quest'anno la crisi è esplosa già ad ottobre, a soli due
mesi dal rinnovo di Tudor da parte di Comolli. Per la terza stagione
consecutiva la Juventus si scontra con una dinamica distruttiva tra panchina e
dirigenza. Precedentemente, le stagioni di Massimiliano Allegri e Thiago Motta
si erano spezzate proprio a causa della rottura dei rapporti con l'allora
dirigente Giuntoli. Il fatto che la situazione si ripeta con tre allenatori
diversi (Allegri, Motta, Tudor) e due dirigenti diversi (Giuntoli e Comolli)
solleva il sospetto che vi sia un problema sistemico all'interno del club,
forse legato a una "scalata al potere" o alla difficoltà intrinseca
di lavorare e costruire qualcosa di duraturo alla Juventus. Il problema di
fondo, o se preferite il minino comune denominatore delle ultime stagioni, è comunque
rappresentato dalla qualità della rosa, in particolare dalla mancanza di
investimenti efficaci sui centrocampisti. Non essendo né Allegri, né Motta, né
Tudor riusciti a migliorare la situazione, è chiaro che la strategia da
adottare debba consistere in un intervento massiccio sulla rosa.
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