IL NUOVO CORSO JUVE PARTE DA COMOLLI: UN'OSSESSIONE PER VINCERE SENZA ILLUSIONI
Di Filippo Vagli
Damien Comolli, da
ieri nuovo Amministratore Delegato della Juventus, ha assunto le redini del
club bianconero con una dichiarata ossessione: tornare a vincere. Nel suo primo
intervento ufficiale dopo la nomina, Comolli non si è limitato a ringraziare la
proprietà, rappresentata da John Elkann, ma ha delineato con chiarezza una roadmap
che guarda al futuro, con ambizioni alte e un pragmatismo necessario per
affrontare un momento delicato della società. Ciò che emerge con forza dalle
sue parole è la consapevolezza del peso storico e simbolico della Juventus, non
solo in Italia ma nel calcio mondiale, e la necessità di un’intera struttura
organizzativa performante per restituire alla squadra la capacità di competere
ai massimi livelli. Comolli punta molto sul valore delle persone, sia quelle
che ha trovato in azienda sia sui nuovi innesti, che devono condividere una
ferma ossessione per il successo; per lui, la vera chiave del rilancio è
costruire una squadra non solo in campo ma soprattutto dentro e fuori dal
campo. Sul piano sportivo l’entusiasmo verso la guida tecnica di Luciano
Spalletti è palpabile: una mente audace e creativa, capace di inventare
soluzioni tattiche innovative come l’impiego di Koopmeiners da difensore. Il
progetto tecnico-giovanile è un altro pilastro centrale, nel quale Comolli
vuole investire per crescere talenti italiani e stranieri, senza dimenticare la
tradizione e quell’identità Juventus che ha accompagnato la sua passione sin da
bambino. Il settore giovanile è visto come il motore per garantire
competitività a medio e lungo termine, un elemento imprescindibile per
competere a livello europeo. Sul fronte economico Comolli non nasconde le
difficoltà: il Fair Play Finanziario rappresenta un vincolo stringente e il
mercato di gennaio sarà monitorato e prudente. Ma sottolinea anche che il
rilancio passa dalla sostenibilità finanziaria con un equilibrio tra taglio dei
costi e creazione di nuovi flussi di ricavi, soprattutto sfruttando l’Allianz
Stadium e le sue potenzialità extra-calcistiche come concerti ed eventi, un
segnale di visione moderna e proattiva sul business del club. Interessante è
anche il passo concreto verso un’apertura collaborativa con nuovi soci come
Tether, che Comolli valuta con un approccio positivo, pur mantenendo rispetto
per le regole e vincoli societari, elemento che riflette la sua filosofia di
leadership: autentica, inclusiva, basata sull’ascolto e la competenza del team.
Lo scouting è indicato come fondamentale per non solo trovare talenti ma anche
costruire la squadra senior. In sintesi, Comolli appare come un uomo di
struttura e strategia, con la ferma volontà di riportare la Juventus ad essere
protagonista. La sua visione è chiara: niente ridimensionamenti, ma rilancio
serio e ambizioso, puntando a ricostruire passo dopo passo una nuova era
vincente. Una sfida complessa, dove la passione personale si fonde con la
concretezza manageriale, e dove la Juventus deve tornare a essere un modello di
calcio, innovazione e successo, come nelle stagioni migliori della sua storia. Questo
primo discorso segna l’inizio di un percorso che terrà tutti gli occhi puntati
sul club, diviso tra la necessità di gestire con saggezza le risorse
finanziarie e la pressione di restituire subito risultati sportivi, senza
cedere all’ottimismo ingenuo ma neppure al pessimismo paralizzante. Comolli si
presenta dunque come il nuovo volto di una Juventus che vuole vincere, ma con
intelligenza, unità e una visione di lungo periodo.



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