Bremer torna, Cabal vola: la difesa Juve si rimette i muscoli
Di Filippo Vagli
Ieri, al 76' del match a Bologna, il brasiliano Gleison Bremer si è rimesso al centro del mondo bianconero. Sensazioni positive ritrovate, vittoria, e una difesa che si scrolla di dosso le paure. Parliamoci chiaro: Bremer non è solo un centrale, è una guida, un leader per questa Juventus. Un ritorno che è manna per tutti. "È una bella notizia per lui, ma anche per noi", dice Kelly, e ha ragione. L'inglese ha diretto il reparto con personalità da veterano, allontanando pericoli come un buttafuori in un locale affollato. E Cabal? Il colombiano è l'uomo del momento. Due gol in stagione per un esterno che sa adattarsi alto o basso, ma con la fame di chi vuole spingere sempre avanti. "Ho baciato il tatuaggio di mio figlio", racconta dopo il salto vincente. Dedica pura, infortuni alle spalle e ora spazio da protagonista. "Il mister ci ha dato fiducia, siamo pronti a morire per lui", giura. Parole che pesano, in un gruppo che Spalletti sta forgiando con mano ferma. La vittoria del Dall'Ara non è un caso e rimette i bianconeri in scia per le zone alte. Testa già alla Roma, ma con una difesa che sorride. Kalulu fedelissimo di Spalletti, Kelly in crescita, Rugani con esperienza da dispensare, Cabal con la leggerezza, e Bremer a dettare legge. In attesa di Gatti, passare al 4 dietro non è più un sogno, è un'opzione concreta. Spalletti avrà un rebus gustoso da risolvere ogni partita davanti a Di Gregorio: chi gioca, chi riposa? L'abbondanza non è mai stata così bianconera.



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