TETHER SOGNA LA JUVE A PREZZI DA SALDO: MA 1,1 MILIARDI SONO UNO SCHIAFFO AL VALORE BIANCONERO
Di Filippo Vagli
In un mondo dove
i club di Serie A vengono svenduti come merce al mercato rionale, arriva Tether
– la piattaforma di stablecoin che fa girare miliardi nel mondo crypto – e ci
prova con la Juventus. Offerta vincolante al CdA di Exor: 2,66 euro per azione per
il 65,4% del capitale, il 20% in più del prezzo di borsa attuale. Tradotto in
soldoni: 1,1 miliardi per il 100% delle 417 milioni di azioni, con obbligo di
OPA totalitaria per non fare torto ai soci di minoranza. John Elkann ha
ribadito solennemente che Exor resta al timone, ma prescindiamo pure da
sentimentalismi juventini. Questa cifra è bassa da far ridere i polli. Exor
incasserebbe 725 milioni per la sua quota, grosso modo quanto ha sborsato negli
ultimi anni per tappare i buchi degli aumenti di capitale. Risultato? Rientro a
pareggio, ma "regalando" tutto il valore storico del club – palmarès,
brand, stadio di proprietà – a un acquirente che sembra uscito da un tutorial
di finanza per principianti. Il gotha del calcio europeo è composto da quindi
club. Sei inglesi (City, United, Arsenal, Liverpool, Chelsea, Tottenham), tre
spagnole (Real, Barça, Atlético), due tedesche (Bayern, Dortmund) e tre
italiane (Milan, Inter, Juve). Non è solo la vetta dei ricavi, ma
riconoscibilità globale, follower oceanici, sponsor milionari con valutazioni
in salita costante, perché chi domina il mercato lo fa crescere. Il meccanismo
usato per stimare un club è il multiplo sui ricavi – metodo basico ma efficace,
come piace ai mercati. Oggi i top club si pagano 5-6 volte i ricavi operativi
(netti di plusvalenze). Applicando alla Juve questa formuletta, con 420 milioni
di ricavi operativi nell'ultimo bilancio, si arriva intorno ai 2,1-2,6 miliardi
di enterprise value. Sottraendo i 280 milioni di debiti finanziari e atterrati
ci aggiriamo sui 1,8-2,3 miliardi netti. Distanti quindi anni luce dall'1,1 di
Tether. Il pacchetto Exor merita un premio di controllo che la piazza non
esprime, perché la Juve non è in vendita – e non ha urgenza di esserlo. Tether,
se vuole tentare Elkann, deve alzare la posta. Altrimenti resta un'offerta
scolastica, buona per un buon spot pubblicitario ma non per mettere le mani sullo
Juventus Stadium. I bianconeri valgono di più, punto e basta.



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